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14 Aprile 2025-15 Aprile 2025
Tutto il giorno
Cinema Sarti, Faenza

Proiezione "L'alba dell'impressionismo" - Cinemaincentro

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14 Aprile 2025-15 Aprile 2025
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Cinema Sarti, Faenza
Descrizione e programma

lunedì 14 - martedì 15 aprile

L'ALBA DELL'IMPRESSIONISMO

L'ALBA DELL'IMPRESSIONISMO

  • Regia: Ali Ray
  • Distribuzione: Nexo Studios
  • Nazione: Francia 2025
  • Genere: Documentario
  • Durata: 90 minuti

Orari

  • lun 14 aprile 2025: 21.00
  • mar 15 aprile 2025: 17.30

La Grande Arte al Cinema

Trama del film

L'arte e la cultura da sempre servono a fare uno sforzo di pensiero. Per entrare nelle opere d'arte e nei loro significati è necessario essere curiosi, osservare, comprendere. Quando, verso la fine del XIX secolo, un gruppo di pittori inizia a creare paesaggi, ritratti e narrazioni con uno stile nuovo e dei colori non aderenti alla realtà, il pubblico e la critica sono spiazzati. Hanno davanti ai loro occhi qualcosa che non conoscono, e dunque, all'inizio, non lo accettano. Questo gruppo di artisti, che viveva e lavorava a Parigi, si riuniva negli atelier e frequentava il caffè La Nouvelle Athène, dopo qualche anno dalle prime coraggiose e indipendenti esposizioni, iniziò a farsi chiamare "impressionista". Il nome proviene da un dipinto iconico (forse, ai tempi, il più odiato dalla critica) di Claude Monet, dal titolo Impressione, levar del sole (1872).

Trailer

Commento

Il documentario di Ali Ray L'alba dell'impressionismo racconta proprio le difficoltà iniziali di questo gruppo affascinante e innovativo di pittori, partendo dalla Parigi di fine secolo, luogo vivido dove tutto accadeva, passando per i commenti e i dialoghi con l'Accademia, le istituzioni, i critici e giornalisti accreditati, per poi concentrarsi sugli stili e le innovazioni in particolare di questi maestri: Claude Monet, Auguste Renoir, Camille Pissarro, Edgar Degas, Berthe Morisot, Paul Cezanne e Frederic Bazille.  Dai primi studi e viaggi fino alle esclusioni dal Salon ufficiale (quello organizzato dalla città di Parigi e dall'Accademia), l'evento mostra dove scultori e pittori francesi potevano esporre (vi erano esposti più di 5000 dipinti e opere ogni anno, con circa mezzo milione di visitatori da tutta Francia) all'interno del Palazzo dell'Industria, fino alla formazione di nuove idee e stili di dipingere. Questi protagonisti, qui analizzati secondo le loro evoluzioni e peculiarità, partendo da Monet, il più estremo, sperimentale e contemporaneo di tutti, passando per la talentuosa Berthe Morisot, pittrice incluse nel circuito degli impressionisti, e Cezanne, colui che, per primo, ha rotto con la figurazione pur rimanendo sempre narrativo e non astratto.  E poi Degas con i suoi tagli cinematografici nella maniera di comporre i soggetti nella tela, le sue ballerine e le sue corse di cavalli. O, ancora, Camille Pissarro, il "più educato", che dipingeva contadine e gente del popolo, con uno stile in cui i soggetti si mescolano via via col paesaggio, diventando forme uniche. Il documentario inizia con la grande esposizione presso la National Gallery di Washington, che ha dedicato una mostra celebrativa dei centocinquant'anni dalla prima esposizione degli Impressionisti della storia, passando poi alla storia di ognuno di loro.  Una storia che ha anche un'interruzione drammatica dovuta alla guerra: Monet e Pissarro scappano a Londra; gli altri rimangono. Bazille viene ucciso, come scopriamo dolorosamente dalle testimonianze degli altri colleghi, che intervallano le lettere che il pittore scriveva alla madre, per aggiornarla sulla sua pittura. Il documentario procede tra immagini tratte dai dipinti (sia quelli classici, quelli del Salon attorno a cui gira la narrazione del film, che quelli innovativi - e spesso scioccanti - degli impressionisti), una musica da pianoforte realizzata ad hoc e, a volte, intervallata da autori del tempo come Erik Satie, e diverse letture tratte sia da scambi epistolari tra gli artisti, gli amici, i critici e i giornalisti, sia da articoli di giornali del tempo e saggi. Tra i nomi naturalmente sbuca quello di Èmile Zola, lo scrittore amico di questo gruppo di eleganti, seppur squattrinati, pittori dalla barba rossa e lunga che della loro arte ne hanno fatto un modo per sovvertire le cose, per riguardare il mondo attraverso altri punti di vista e colori. Zola difendeva lo stile degli impressionisti. Gli altri, per la maggior parte, lo denigravano, spesso insultavano.  È notorio infatti che il termine "impressionismo" stesso venne utilizzato per la prima volta dal giornalista Louis Leroy, in maniera sprezzante e con accezione negativa, prendendo in giro il capolavoro di Monet dove quella sfera arancione (il sole che sta calando) si riflette sul mare attraverso pochi segni che si amalgamano tra loro.  La preziosità di questo documentario sta proprio in questa relazione tra le immagini lente, dense e descrittive dei dipinti e dei loro soggetti, e le parole che accompagnano i vari momenti. È grazie a questo bilanciato e raffinato racconto che scopriamo come si può essere rivoluzionari facendo pittura. Dal leggendario Salon des Refusés, voluto da Napoleone III fino alla prima mostra in studio di Eduard Manet nel 1967 (che non ebbe alcun successo), passo per passo si riscoprono le tappe e i pensieri che hanno portato gli impressionisti ad essere, ancora oggi, gli artisti che appartengono alla corrente più nota e di successo (anche di mercato) al mondo. (Rossella Frinotti - MYmovies)

Prezzi

  • Interi € 8,00
  • Ridotti (over 65 - Cinemaincentro Card - convenzioni) € 6,50
  • Soci LA BCC ravennate, forlivese e imolese € 6.00
  • Under 25 € 5,00
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