La biblioteca Manfrediana custodisce da oltre cento anni il famoso fondo librario di Lodovico Caldesi, che conta tra volumi e riviste complessivamente 1.428 opere. La raccolta presenta prevalentemente un interesse naturalistico e botanico, ma non mancano testi di carattere storico, enciclopedico e persino opere che circolavano clandestinamente. Nella sua collezione contiamo 41 edizioni botaniche del Cinquecento, 59 del Seicento, 211 del Settecento e ben 429 dell’Ottocento.
Se da una parte la biblioteca di Caldesi è richiesta, apprezzata e studiata, pochi sanno che in Manfrediana è conservato anche l’“epistolario famigliare” del botanico, con le lettere raccolte dalla madre mentre il patriota era in esilio. Da qui parte la nostra mostra, attraverso il tempo e lo spazio, alla scoperta di Lodovico politico, scienziato e figlio.
È disponibile in Biblioteca la trascrizione dell’epistolario con un piccolo apparato di note.
Lodovico Caldesi Nato a Faenza il 19 febbraio 1821, nel 1845 prese attivamente parte ai moti rivoluzionari e, esule in Francia, conobbe per la prima volta la passione che lo accompagnerà per tutta la vita: la botanica. Con l’amnistia del 1846 tornò in patria e, dopo la battaglia di Vicenza, nel 1849 fu eletto deputato di Faenza alla Costituente Romana e combatté per difendere la capitale dalle truppe francesi. Costretto nuovamente all’esilio, visse a Firenze, Genova, Torino e in Svizzera, per poi tornare a Faenza solo nel 1859, quando fu eletto deputato dell’Assemblea delle Romagne. Negli anni successivi alternò la carriera politica agli studi botanici. Ritiratosi a vita privata, sposò nel 1870 la marchesa Francesca Diotallevi di Rimini, dalla quale ebbe il suo unico e amatissimo figlio, Furio Camillo, che venne però a mancare il 21 marzo 1881. Caldesi a sua volta perse la vita tragicamente per un incidente in carrozza, alle porte della sua villa di Persolino, il 25 maggio 1884.
Per informazioni: manfrediana@romagnafaentina.it oppure 0546/691700
L’ evento è a ingresso libero e gratuito